Il diritto penale patrimoniale in materia tributaria e le sue aporie applicative.

Negli ultimi trent’anni il legislatore ha dovuto fare i conti con una mutata realtà sociale caratterizzata da forme di criminalità economica provenienti da organizzazioni «complesse», lecite e illecite, a partire dai massivi fenomeni della criminalità economica dei colletti bianchi e della criminalità organizzata. La politica criminale ha individuato nelle confische l’arma più efficace per fronteggiare

DICHIARAZIONE FRAUDOLENTA MEDIANTE ALTRI ARTIFICI: IL COMMERCIALISTA RISCHIA IL CONCORSO NEL REATO SE APPONE UN VISTO DI CONFORMITA’ MENDACE.

Con la sent. n. 26089 del 16.9.2020, la terza sezione della Cassazione ha confermato l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Cosenza attraverso la quale era stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto dei reati di cui agli artt. 3 e 10 quater co. 2 D.lgs. 74/2000 contestati (tra gli altri) anche al

INDEBITA COMPENSAZIONE DI CREDITI NON SPETTANTI (ART. 10 QUATER D. LGS. 74/2000): LA CASSAZIONE APRE ALL’UTILIZZABILITÀ DEI CREDITI ANCHE IN CASO DI MANCATA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE ANNUALE.

Poniamo all’attenzione dei lettori la recentissima sentenza n. 25992 del 11 settembre 2020 in tema di art. 10 quater co. 1 Dec. Lgs. 74/2000. Con precedente pronuncia del 17 gennaio 2018 n. 41229 (poi confermata dalla sentenza n. 43627 del 21 giugno 2018), la Corte aveva ritenuto che “la mancata presentazione della dichiarazione (annuale) impedisce

SEQUESTRABILITÀ DEI BENI CONFERITI IN UN TRUST: I POTERI ATTRIBUITI AL GUARDIANO POSSONO COSTITUIRE INDICE PRESUNTIVO DELLA FINALITÀ SIMULATORIA

Segnaliamo la sentenza n. 25991 del 15.9.2020 con la quale la terza sez. della Cassazione ha confermato la legittimità del “sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di beni conferiti in un trust dall’indagato, ove sussistano elementi presuntivi tali da far ritenere che questo sia stato costituito a fini meramente simulatori”. La Corte ha confermato

L’insostenibile intransigenza della Cassazione nell’interpretazione delle disposizioni di cui al Dec. Lgs. 74/2000.

Con una recente decisione la Suprema Corte conferma la tendenza ad aderire alle interpretazioni più “intransigenti” delle norme previste dal dec. lgs. 74/2000. In particolare, in forza di argomentazioni che suscitano significative perplessità alla luce del dettato normativo e/o della espressa volontà del legislatore, permane la volontà di contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale attraverso l’ampliamento